La legge 162 del 1990, con le sue modifiche e integrazioni, e il Testo Unico 309, sempre del 1990, prevedevano la presenza nelle scuole dei Centri di Informazione e Consulenza (C.I.C.), per migliorare, sostanzialmente, la qualità globale della vita a partire dall’universo scolastico.

Devono soddisfare questi impegni, infatti, o psicologi e/o sociologi e/o pedagoghi del territorio e/o degli EE. LL. oppure professori formati a tale bisogna; ciò anche a fronte di mancanza di fondi mirati a riconoscere ufficialmente il ruolo di counselor. La scuola ha come missionla formazione dell’individuo, promuovendone il benessere fisico, psicologico e relazionale. Raggiungere questo obiettivo, però, risulta molte volte difficile, in quanto, si presenta, spesso, l’ostacolo di superare il concetto di scuola come luogo destinato alla sola trasmissione culturale e/o nozionistica.

Tale difficoltà, sovente, si registra, in maniera più marcata sia nei docenti, e sia nei genitori, e sia negli studenti, che anelano a un confronto relazionale con gli adulti e, in generale, con i propri compagni. Si evidenzia in particolare che, nonostante i reiterati tentativi di coinvolgere i genitori nella crescita degli allievi, non sempre questi si sentano responsabili degli esiti formativi dei propri figli, avendo delegato la scuola per tale compito. Dal punto di vista degli allievi poi, si registra, spesso, una difficoltà ad interfacciarsi con personale estraneo alla scuola, come, ad esempio, gli psicologi delle ASL che hanno cercato di surrogare la figura del counselor. Tale difficoltà è addebitabile, quasi esclusivamente, a timidezza, ad insicurezza e/o a mancanza di fiducia in sé stessi.

Analizzando vari casi si è potuto constatare che tale insicurezza sgorga da diverse cause: una, ad esempio, è quella di non aver fornito un opportuno orientamento allo studente quando ha operato la sua scelta di studio; più spesso si è registrata questa mancanza di sicurezza come addebitabile a mancanza di metodo di studio o ad una scarsa confidenza con i contenuti delle diverse materie. È venuto naturale, consequenzialmente, pensare che coniugare i vantaggi che derivano da uno sportello di informazione e consulenza propriamente detto e quelli mutuabili dal seguire con profitto diversi corsi di recupero, possa agevolare gli allievi nella loro crescita in senso lato.

Ci si propone di accrescere le capacità comunicative e relazionali degli alunni, oltre le loro capacità critiche, attraverso l’analisi del testo e l’analisi musicale di diversi e più brani dei cantautori italiani degli ultimi decenni, con l’accento, in particolare, su quelli contemporanei.

La interpretazione e la eventuale rielaborazione dei testi permetteranno un uso consapevole e una comprensione appropriata del lessico, della sintassi e della semantica della lingua italiana.

I brani analizzati e trattati possono essere proposti sia dagli insegnanti che dagli allievi. Il progetto sarà esplicitato nel dettaglio all’atto della conoscenza dei partecipanti in base ai loro interessi e alle loro attitudini, anche pratiche.

È emerso attraverso varie discussioni e interventi da parte degli alunni un forte interesse per il cinema, dunque la scelta di questo progetto nasce dalla volontà di sfruttare una passione condivisa e trasformarla in un’occasione di formazione, riuscendo ad ottenere il massimo coinvolgimento degli alunni. Il progetto “Tutti al cinema” ha in se l’obiettivo principale di avvicinare gli alunni alla lettura, proponendo in prima battuta la lettura di opere letterarie in vista del loro confronto con le trasposizioni cinematografiche delle stesse. Le opere scelte sono le seguenti: Storia di una ladra di libri, Markus Zusak Norweigianwood, HarukiMurakami

Gli obiettivi possono identificarsi in:

  • Un potenziamento del linguaggio
  • Nella tenuta di attenzione e di concentrazione
  • Nella riflessione
  • Nella ricerca attraverso mezzi tecnologici
  • Nella possibilità di avvicinare l’alunno ai complessi temi dell’attualità

Così come detta la Risoluzione dell’U.E. del 18 maggio 2004, l’Orientamento è un processo che permette a tutti in generale, e agli studenti in particolare, di prendere coscienza delle proprie capacità, attitudini, competenze finalizzandole ad un proprio progetto di vita.

L’Orientamento passa per la fase di ingresso e, quindi, si interfaccia con il progetto Accoglienza, per la fase in itinere e per la fase in uscita. Nella fase d’ingresso le strategie educative intervengono attraverso la presentazione del corso di studi e del regolamento d’istituto; nella somministrazione di test d’ingresso, nell’incontro tra i coordinatori di classe e i genitori degli alunni.

Nella fase in itinere i docenti si adottano tutte le strategie didattiche necessarie, per permettere agli allievi di superare le difficoltà iniziali di ambientamento, Faranno inoltre emergere, per ogni alunno, le attitudini e gli interessi propri. Nella fase di uscita, al quinto anno, saranno fornite agli studenti tutti gli ausili (informazioni, documenti, e/o incontri con i rappresentanti territoriali, indicazioni per i percorsi universitari, i corsi professionalizzanti e altro) per favorire, sviluppando le proprie competenze e capacità, l’inserimento nella vita da cittadino.

Anche le visite guidate, frutto della programmazione dei singoli docenti, possono vedersi sia nell’ottica dell’arricchimento di quanto appreso nelle attività curriculari e sia come fase di aggregazione e integrazione. Anche il favorire le attività sportive delle varie classi, e di qualche allievo in particolare negli impegni agonistici, può essere annoverato nel progetto finalizzato all’orientamento.

L’istituto opera un progetto che garantisce all’allievo un riconoscimento di individuo a cui viene offerta accoglienza ed assicurata continuità nella formazione, durante la propria crescita e maturazione, anche per ciò che riguarda lo sviluppo della sua personalità.

Si è realizzata più volte anche la collaborazione con magistrati di sorveglianza ai fini di assicurare una crescita culturale anche ad individui soggetti a detenzione domiciliare; ad essi è stato permesso dall’autorità giudiziaria la possibilità di frequentare i corsi in orari particolari, tenendo conto che la SCUOLA è, nell’accezione più ampia del termine, anche punto di riferimento e di recupero sociale.

È fondamentale, per la piena realizzazione di questo, l’approccio ad un nuovo ordine scolastico che si attui senza traumi e difficoltà; è basilare, pertanto, il momento dell’accoglienza. Per superare le criticità, le paure o, semplicemente, le preoccupazioni e le ansie che possono accompagnare questa fase, è opportuno che tutti i docenti si facciano carico di creare un clima favorevole e comprensivo, senza, per altro, cedere a permissivismi e a improprie tolleranze. Solo in questo modo l’allievo riesce ad acquisire certezze ed autonomia. Il modo in cui questo processo di accoglienza ha inizio passa attraverso la presentazione del PTOF, le attività scolastiche ed extrascolastiche in esso presenti, e la visita ai locali dell’istituto, alle famiglie e agli allievi.

È in questa fase che deve essere contemporanea la sottoscrizione del Patto Educativo di Corresponsabilità e del Regolamento dei diritti e dei doveri degli studenti. Diventa fondamentale, quindi, in tale contesto, l’atteggiamento assunto dagli insegnanti. Risulta prioritaria la capacità di suscitare interesse con entusiasmo e forti motivazioni, ponendosi empaticamente in sintonia con l’allievo, sempre offrendogli e pretendendo rispetto. Creare un clima sereno ed accogliente equivale a favorire la continuità degli apprendimenti tra i diversi ordini di scuola, facendo intendere che si vuole effettivamente offrire un percorso formativo unitario che sia il risultato delle diverse esperienze, costruito attraverso le singole specificità ed identità.

Tale obiettivo può essere raggiunto attraverso la crescita della stima di sé stesso da parte dell’allievo, passando per la socializzazione, la conoscenza e la capacità di correlarsi positivamente con i coetanei e con gli adulti, anche attraverso un uso appropriato delle diverse forme di comunicazione. È sicuro, attraverso questo percorso, anche il superamento delle difficoltà scolastiche.

Riferimenti

Istituto Paritario "San Castrese", Gaetano Salvemini 1 - Calvizzano (NA)

Telefono: ‎081.18580924

Telefax:. 081.18580924

E-Mail: info@istitutosancastrese.it

 

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L’Istituto San Castrese Impresa Sociale S.r.l.si rivolge ad un bacino d’utenza molto esteso, comprendente comuni dell’area nord della provincia quali Marano, frazioni di San Rocco e San Marco di Marano, Calvizzano, Mugnano, Giugliano, Quarto, Qualiano e da quartieri del confinante comune di Napoli come Chiaiano e Piscinola

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